
La Video Game History Foundation ha recentemente svelato la sua biblioteca digitale, un tesoro di eredità videoludica che comprende una miriade di riviste di videogiochi classiche, tra cui l’apprezzata Game Informer. Lanciata originariamente nel 1991 da FuncoLand, questa importante rivista è diventata un punto fermo del giornalismo videoludico dopo essere stata acquisita da GameStop nel 2000. Negli anni successivi, Game Informer si è distinta nel settore, offrendo ai lettori anteprime complete e interviste esclusive con influenti sviluppatori di giochi.
In una triste svolta degli eventi, Game Informer ha annunciato la sua chiusura nell’agosto dell’anno scorso, con conseguente rimozione di tutti i suoi contenuti online. Questa chiusura ha di fatto tagliato fuori l’accesso a oltre tre decenni di interviste e recensioni inestimabili, tra cui la copertura di titoli molto attesi come “Dragon Age: The Veilguard”.In risposta a questa perdita, l’ex produttore video Ben Hanson ha radunato la comunità per condividere le scansioni dei numeri passati, con l’obiettivo di creare un archivio online.
La Video Game History Foundation, un’organizzazione non-profit fondata nel 2017 con la missione di catalogare e preservare la storia dei videogiochi, è intervenuta per colmare questa lacuna. La biblioteca digitale appena lanciata dalla fondazione, che è in accesso anticipato, vanta un’ampia collezione di oltre 30.000 articoli da più di 1.500 riviste fuori catalogo. Ciò include un archivio completo di ogni numero di Game Informer mai pubblicato, insieme ad altre pubblicazioni degne di nota come Official US PlayStation Magazine, Electronic Gaming Monthly e PC Gamer, come riportato da VGC.
Rivisitando i numeri classici di Game Informer





Oltre agli articoli di riviste, la biblioteca della Video Game History Foundation presenta una vasta gamma di contenuti, come guide agli eventi e cimeli di importanti traguardi del gaming, che coprono i primi 12 anni di E3. Gli utenti possono anche esplorare un assortimento globale di materiali promozionali di FromSoftware, che ha persino l’approvazione dello studio per l’inclusione. In particolare, la biblioteca offre oltre 100 ore di filmati che raccontano la creazione del franchise di Myst, insieme agli intriganti “documenti di Mark Flitman”, che descrivono in dettaglio la carriera del produttore in aziende leggendarie come Konami e Atari.
Nonostante l’ascesa di piattaforme e forum digitali che hanno ampiamente assunto il ruolo di notizie e contenuti sui videogiochi, molti appassionati nutrono ancora un affetto nostalgico per pubblicazioni stampate come Game Informer. Gli articoli realizzati nel corso degli anni sono una parte cruciale del patrimonio videoludico. Grazie al duro lavoro della Video Game History Foundation, i fan possono di nuovo leggere ogni numero di Game Informer insieme a una moltitudine di altre riviste di videogiochi e artefatti promozionali, il tutto senza alcun costo.
Lascia un commento