
Il mio fascino iniziale per i giochi horror nasceva dalla loro straordinaria capacità di culminare in un colpo di scena sorprendente che ricompone l’intera narrazione.È quel momento emozionante in cui ogni dettaglio finalmente si allinea e tutte le esperienze e gli eventi precedenti si incastrano, lasciando i giocatori a bocca aperta.
Tuttavia, ultimamente, quella sensazione esaltante è diventata sempre più rara per me nei giochi horror. Fortunatamente, c’è uno sviluppatore la cui offerta regala costantemente questo brivido: Frictional Games. Il loro portfolio è ricco di titoli impressionanti che mettono in mostra creatività e profondità, a testimonianza del loro impegno nel genere.
In questo articolo esplorerò l’evoluzione di questo stimato sviluppatore, classificando ogni titolo di Frictional Games. Unitevi a me mentre analizzo i loro giochi, da gemme sottovalutate a capolavori straordinari, e condividerò le mie riflessioni lungo il percorso.
12 Non nascita
Il DNA di ciò che è venuto dopo

Prima della fondazione di Frictional Games, Thomas Grip lavorava come sviluppatore autonomo con il nome di GripDesign. La sua collaborazione iniziale con Jens Nilsson diede vita all’ambizioso ma in seguito irrealizzato progetto noto come Unbirth. Sebbene questo gioco esista ora solo come un sito web non funzionante e link per il download inutilizzabili, i suoi concetti fondamentali e le sue idee innovative hanno innegabilmente influenzato la serie Penumbra.
Nonostante non sia disponibile per il gioco, Unbirth riflette un’ambizione significativa. Purtroppo, senza l’opportunità di provarlo, si trova in fondo alla mia classifica.
11 Energetic
Una deviazione verso l’edutainment

Con Energetic, Grip e Nilsson si sono avventurati sorprendentemente nel regno dell’edutainment prima di immergersi completamente nell’horror. Dato il contesto, è facile scartare il titolo a prima vista, e non giudicherei nessuno per questo.
Tuttavia, la mia esplorazione di questo gioco ha portato a un’esperienza inaspettatamente divertente. Sebbene Energetic non abbia il fattore paura, offre un’affascinante esperienza platform che affronta il consumo di energia in modo creativo e coinvolgente. Questo gioco è un divertente promemoria degli umili inizi di Frictional prima del suo successo clamoroso, Penumbra.
10 Demonio
Un gioco flash lovecraftiano

Pubblicato nel 2001, Fiend segna l’incursione inaugurale di Thomas Grip nel genere horror e rappresenta il suo primo lavoro videoludico.È impressionante come abbia scelto di immergersi fin da subito nell’horror lovecraftiano, dimostrando la sua audace creatività in questo genere così impegnativo.
Giocare a Fiend evoca ricordi dei classici giochi di Newgrounds, con meccaniche di combattimento tutt’altro che fluide. Ciononostante, la tensione atmosferica, pur con i limiti di un gioco Flash top-down, è encomiabile, così come la ricchezza della storia del gioco.
Anche se il suo ritmo lento potrebbe risultare estenuante per gli standard odierni, Fiend getta le basi per l’approccio narrativo di Frictional e per questo merita un riconoscimento.
9 Penombra: Requiem
Buona conclusione, videogioco mediocre

Mentre ci addentriamo in territori più consistenti, parliamo di Penumbra: Requiem. Sebbene rappresenti una degna conclusione dell’acclamata trilogia di Penumbra, sembra più un’espansione piena di enigmi che un gioco completo.
L’assenza di elementi survival e di spaventi autentici ne attenua l’intensità. Sebbene fossi lieto di apprendere la sorte di Philip dal capitolo precedente, il coinvolgimento generale è risultato alquanto carente. Sembra che Frictional abbia semplicemente cercato una conclusione, suggerendo che Requiem avrebbe potuto essere molto più incisivo.
8 Amnesia: una macchina per maiali
Un bel pasticcio

Amnesia: A Machine for Pigs ha i suoi strenui sostenitori, ma io mi trovo in conflitto con lui. Sebbene il gioco eccella nell’estetica e vanti una colonna sonora evocativa di Jessica Curry, la sua efficacia come titolo horror è carente.
Gli spaventi non mi hanno convinto e, sebbene la narrazione fosse piena di potenziale, alla fine mancava dell’impatto emotivo e della coerenza necessari. Le interazioni tra Mandus e l’Ingegnere sono intriganti, ma i colpi di scena riguardanti l’amnesia di Mandus e la bizzarra trasformazione degli umani in “Manpigs” mi hanno lasciato perplesso. Le idee sono valide, ma avrebbero bisogno di un’esecuzione più raffinata.
7 Penombra: Ouverture
Il vero videogioco fondamentale

Penumbra: Overture ha il merito di essere il primo vero survival horror di Frictional Games, ed è notevole quanto siano riusciti a fare al loro debutto. Sebbene il gioco mostri la sua età e soffra di combattimenti macchinosi, trovo che questi difetti siano piacevoli in senso nostalgico.
Valutando il gioco in modo critico, tuttavia, si nota la mancanza di scontri memorabili con i nemici che attenuino la tensione nell’ambientazione mineraria e in altre aree. Nonostante questi difetti, rimane un solido capitolo introduttivo alla serie Penumbra, a dimostrazione di quanto Frictional Games si sia evoluta.
6 Amnesia: Rinascita
Perso nel deserto

Amnesia: Rebirth rappresenta un’opera valida nel genere horror. Amplia in modo impressionante la tradizione di Amnesia, offrendo al contempo effetti visivi straordinari e un’antagonista accattivante: l’Imperatrice.
Tuttavia, la mia critica principale riguarda la gestione della trama di Tasi. Pur apprezzando il suo personaggio, la profondità della sua narrazione, in particolare le sue relazioni e i temi della maternità, appare poco sviluppata. A questo si aggiunge un ritmo più lento che smorza l’atmosfera e una conclusione un po’ insoddisfacente, che alla fine mi ha lasciato con la voglia di continuare.
5 Amnesia: Justine
Quello con cui nessuno gioca mai

Amnesia: Justine si distingue come un’espansione terribilmente sottovalutata nella storia dei videogiochi.È sorprendente quanto raramente se ne parli, soprattutto considerando la sua qualità eccezionale rispetto al gioco base.
Il punto di forza di Justine risiede nella sua narrazione serrata e serrata, che si sviluppa in un’ora e offre una trama psicologica avvincente. Il personaggio di Justine offre una prospettiva avvincente sulle sue tendenze sociopatiche, rendendola una narratrice coinvolgente.
Gli enigmi sono impegnativi e aggiungono profondità al capitolo, mentre le intense sequenze di inseguimento sono tra le migliori di Frictional. Se fosse stato un titolo a tutti gli effetti, si sarebbe potuto facilmente aggiudicare un posto nella mia top three.
4 Penombra: Peste Nera
Un classico che è stato rapidamente messo in ombra

Avendo giocato per la prima volta a Penumbra: Black Plague, sono rimasto sbalordito da come abbia fissato uno standard elevato per la serie. Proseguendo con gli altri titoli, in particolare Overture, ho riconosciuto in Black Plague un significativo passo avanti per Frictional Games.
Ha eliminato con successo il macchinoso sistema di combattimento di Overture, ha perfezionato gli enigmi e ha introdotto un formidabile antagonista in Clarence. Gli ambienti sono immersivi, gli spaventi programmati suscitano autentici spaventi e l’esperienza di gioco complessiva è estremamente piacevole. Per i nuovi arrivati, consiglierei di iniziare con Black Plague quando si esplora la serie Penumbra.
3 Amnesia: La discesa oscura
Il gioco che ha cambiato tutto

Sebbene io spesso critichi Amnesia: The Dark Descent per aver messo in ombra le altre opere di Frictional, non posso screditarne lo status di uno dei migliori giochi horror mai creati. Questo titolo ha dato nuova vita al genere horror indie e ha dato vita a un intero sottogenere caratterizzato da innumerevoli cloni che non sono riusciti a replicarne la genialità.
L’impatto del gioco è innegabile, avendo lanciato numerose carriere di let’s play, con spettatori incantati dalle urla dei giocatori alla vista di un Grunt. Ogni elemento di The Dark Descent funziona in modo impeccabile: gli elementi horror sono magistralmente eseguiti, la discesa di Daniel nella follia è toccante e il cattivo Alexander affascina per tutto il viaggio.
Il colpo di scena rivelatore riguardante l’amnesia di Daniel è ancora uno dei momenti più memorabili del mondo dei videogiochi. Nonostante i dibattiti sull’efficacia della meccanica della sanità mentale abbondino, si inserisce perfettamente nel contesto di The Dark Descent. Questo titolo rimane un punto fermo della mia esperienza di gioco e lo rivisito spesso per ritrovare quel mix iniziale di meraviglia e paura.
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