
Hideo Kojima si è guadagnato la reputazione di uno degli sviluppatori più innovativi e audaci del settore videoludico. La sua creatività si estende ben oltre il gameplay, dando vita a strategie di marketing uniche che spesso sorprendono e coinvolgono i fan.
In un’epoca in cui la maggior parte dei trailer dei giochi mira alla grandiosità, Kojima una volta optò per un approccio più ambiguo creando un trailer falso, una mossa audace che metteva in mostra la sua natura impavida, qualcosa che i fan ammirano immensamente.
Ciò che distingue Kojima è il suo profondo coinvolgimento in ogni progetto. In un’epoca in cui lo sviluppo di videogiochi è un processo complesso e richiede molte risorse, si immerge in ogni aspetto, dal montaggio dei trailer alla progettazione dei poster. Il suo approccio pratico si traduce in annunci memorabili e in una narrativa di marketing accattivante, che spesso stuzzica i giocatori e stimola discussioni a livello di settore sui suoi giochi. In questo contesto, riflettiamo su cinque momenti di marketing straordinari in cui la creatività di Kojima ha davvero brillato.
5. Death Stranding 2: Sulla spiaggia
Una sorpresa con il codice QR

Nell’era digitale, le informazioni viaggiano alla velocità della luce. Tuttavia, Kojima ha trovato il modo di coinvolgere il pubblico del PAX Australia 2022 utilizzando una serie di codici QR sapientemente posizionati. Scansionando questi codici, i partecipanti venivano reindirizzati al sito web di Kojima Productions, dove appariva un misterioso poster rosso con l’attrice Elle Fanning, decorato con fili enigmatici e frasi come “Chi sono?” e ”Un gioco di Hideo Kojima”.
All’epoca, l’annuncio di Death Stranding 2 non era ancora stato fatto, il che rendeva il poster un delizioso enigma. La presentazione ufficiale avvenne più tardi, a dicembre 2022, ai The Game Awards, con tanto di trailer ricco di suspense. Sebbene questa strategia di marketing potesse sembrare semplice rispetto ad altre sue idee, riuscì a scatenare vivaci discussioni nella community dei videogiocatori, innescando una raffica di allettanti teorie dei fan, come spesso accade con le opere di Kojima.
4. Silent Hills (Portogallo)
L’esperienza teaser definitiva

Kojima non è estraneo agli annunci non convenzionali, e PT (Playable Teaser) ha esemplificato il suo approccio unico. Pubblicata il 12 agosto 2014 con il pretesto di un nuovo gioco horror chiamato Silent Hills, questa enigmatica demo è diventata immediatamente un successo, nonostante la sfortunata cancellazione del progetto in seguito.
I giocatori hanno vissuto un’esperienza enigmatica e terrificante: fuggire da una casa infestata mentre si svelavano i misteri della demo. Sorprendentemente, molti giocatori hanno dedicato diverse ore a completarla, affascinati dalla sfida. PT è stato lanciato con il fittizio 7780s Studio, un nome che alludeva sapientemente a Silent Hill, risuonando a livello internazionale nella cultura videoludica giapponese. Dopo aver completato la demo, è stato rivelato con entusiasmo il collegamento con un Silent Hills diretto da Kojima, lasciando un segno indelebile nel settore.
3. Metal Gear Solid 5: Il dolore fantasma
Svelare gli indizi attraverso l’inganno

The Phantom Pain è apparso per la prima volta sotto il velo di Moby Dick Studio, uno sviluppatore di videogiochi fittizio che ha pubblicato un trailer emozionante che mostrava un uomo in fuga da un ospedale in fiamme. Tuttavia, questa narrazione mascherava la realtà di un gioco di Metal Gear Solid completamente nuovo.
Kojima, mantenendo il mistero, ha introdotto elementi nascosti nel trailer, spingendo gli spettatori a scoprire indizi che lo collegassero al franchise di Metal Gear. Curiosamente, il logo incorporava delle stringhe bianche che, se interpretate correttamente, rivelavano il titolo “Metal Gear Solid V”, a dimostrazione della propensione di Kojima per il marketing criptico. Questo offuscamento intenzionale ha generato un enorme fermento tra i fan impazienti che si sono impegnati a decifrare il trailer, dando vita a vivaci discussioni sui forum di videogiochi.
2. Studio Moby Dick
Il misterioso CEO

Mentre le speculazioni sul possibile legame tra The Phantom Pain e Metal Gear Solid si intensificavano, Kojima si spinse oltre per amplificare l’intrigo. Organizzò una bizzarra intervista per la GDC del 2013 con “Joakim Mogren”, presumibilmente il CEO di Moby Dick Studios, che era avvolto in bende e rilasciava risposte vaghe.
Questo personaggio, un evidente travestimento, ha suscitato una maggiore curiosità nella community riguardo al collegamento del gioco con Metal Gear. Un altro indizio è emerso quando nell’intervista è apparsa un’immagine concettuale con il logo del Fox Engine, consolidando ulteriormente il collegamento. I fan hanno poi notato che “Joakim” è stato riarrangiato in “Kojima”, nascondendo abilmente la verità in bella vista.
1. Metal Gear Solid 2: Figli della Libertà
Promozioni ingannevoli

L’entusiasmo per il sequel dell’acclamato Metal Gear Solid era palpabile durante l’E3 2000. I fan si aspettavano avventure ancora più emozionanti con Solid Snake, ma Kojima aveva intenzione di deludere le aspettative. Il trailer di nove minuti mostrava quello che sembrava essere Snake come protagonista, ma la realtà era ben diversa.
All’uscita, i giocatori sono rimasti scioccati nello scoprire che il vero protagonista era Raiden, non Snake. Molte scene del trailer hanno abilmente oscurato l’identità di Raiden, con sottili indizi sul suo personaggio che sono passati inosservati ai più. Questa trovata di marketing ha portato a un colpo di scena che ha messo in luce la genialità di Kojima e ha portato i giocatori a rivalutare l’affidabilità dei trailer di gioco.
Lascia un commento