La trilogia Ritorno al futuro è una pietra miliare della storia del cinema, venerata per la sua narrazione fantasiosa, i personaggi memorabili e le emozionanti avventure nel tempo. Il franchise non ci ha solo regalato un film straordinario; ha aperto le porte a un’intera trilogia celebrata per la sua narrazione intricata e le trame interconnesse. È interessante notare che quando il film originale debuttò nel 1985, l’idea di un sequel non faceva parte della visione dei creatori.
Questa decisione ha rappresentato una sfida significativa durante la produzione di Ritorno al futuro – Parte II . Il regista Robert Zemeckis, non prevedendo ulteriori puntate, ha ammesso che se avesse previsto il sequel, avrebbe affrontato il finale del film in modo diverso, influenzando in ultima analisi il personaggio di Jennifer.
Robert Zemeckis avrebbe escluso Jennifer dalla conclusione di Ritorno al futuro
Complicazioni derivanti dall’inclusione di Jennifer nella DeLorean
In un momento rivelatore del documentario “Making The Trilogy”, Zemeckis ha spiegato l’ostacolo che la presenza di Jennifer nella DeLorean ha rappresentato per il sequel. Ha affermato: “Non stavo progettando un film per un sequel perché se lo avessi fatto, non avrei mai messo la ragazza in macchina. Quello è diventato un problema gigantesco nello scrivere un sequel”. Questa intuizione sottolinea le sfide emerse a causa di una decisione intesa a concludere la trama di Marty e Jennifer in modo soddisfacente.
Mentre il finale del film originale mostrava Marty conquistare l’affetto di Jennifer e intraprendere avventure future, il team di sceneggiatori ha dovuto affrontare un compito complesso nel determinare il suo ruolo nel sequel. Alla fine, anziché creare una parte integrante per lei, gli sceneggiatori hanno scelto di far svenire Jennifer quando incontra il suo sé futuro, mettendo così da parte il suo personaggio.
Interpretata originariamente da Claudia Wells nel primo film e poi da Elisabeth Shue nei sequel, Jennifer non avrebbe mai dovuto essere al centro della trama. Marty e Doc sono innegabilmente il nucleo emotivo della serie. Mettendo da parte il suo personaggio, i registi hanno fatto in modo che la trama rimanesse incentrata sul cameratismo e le scappatelle di Marty e Doc.
Ritorno al futuro, la conclusione: una cornice inaspettata per un sequel inesistente
“Dove stiamo andando, non abbiamo bisogno di strade”
L’immagine iconica della DeLorean volante che solca il cielo rimane impressa nella memoria. Tuttavia, riflettendo su questo finale culminante si rivela un’intrigante dissonanza: la sua specificità sembra sorprendente per una storia che era stata originariamente progettata senza un sequel in mente. Con l’improvvisa apparizione di Doc Brown e la menzione dei futuri figli di Marty e Jennifer che affrontano problemi, la scena finale sembra preparare il terreno per un seguito. Nonostante ciò, sia Zemeckis che Bob Gale hanno ribadito che la creazione della Parte II non è stata un’idea iniziale durante la produzione del primo film.
Col senno di poi, l’intrigante conclusione di Ritorno al futuro sembra più un momento giocoso e aperto, senza una seria impostazione per un sequel. Sembra che i registi abbiano voluto lasciare il pubblico intrattenuto e a riflettere sugli scenari “e se”, piuttosto che aspettarsi di rivisitare quelle narrazioni in seguito. Eppure questa scelta sembra un rischio involontario; gli accenni specifici riguardanti i dilemmi futuri di Marty e Jennifer, abbinati all’urgenza pressante di Doc, dipingono un quadro di un mondo che desidera un’ulteriore esplorazione, nonostante Zemeckis e Gale non avessero un piano concreto in quel momento.
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