Recensione di Apple Cider Vinegar: Kaitlyn Dever brilla nell’avvincente serie drammatica sui crimini reali di Netflix

Recensione di Apple Cider Vinegar: Kaitlyn Dever brilla nell’avvincente serie drammatica sui crimini reali di Netflix

Kaitlyn Dever, che ha affascinato il pubblico fin dall’adolescenza con ruoli in serie come Last Man Standing di Tim Allen, sta ricevendo un notevole riconoscimento per le sue recenti performance. Si prevede che la sua interpretazione in Apple Cider Vinegar favorirà questa tendenza, nonostante le carenze narrative della serie. Inoltre, Dever è pronta a lasciare il segno nei panni di Abby, una famigerata antagonista, nella prossima stagione di The Last of Us e apparirà nel prossimo film Godzilla x Kong.

In Apple Cider Vinegar, tratto dal romanzo poliziesco di Beau Donelly e Nick Toscano The Woman Who Fooled the World, Dever interpreta Belle Gibson, una giovane madre che afferma falsamente di aver superato una diagnosi di cancro al cervello attraverso pratiche di salute alternative, portando alla creazione di un impero mediatico del benessere. Mentre la sua fama sale alle stelle, la facciata della sua storia inizia a sgretolarsi, spingendo a indagare sul suo passato e rivelando la sua natura manipolatrice.

Una narrazione lenta e sconnessa

Il formato non lineare ha difficoltà all’inizio

L’intrigante premessa della storia di Belle Gibson spiega perché le sceneggiatrici Samantha Strauss, Anya Beyersdorf e Angela Betzien abbiano optato per un approccio narrativo non lineare. Tuttavia, questa tecnica si rivela spesso frustrante, soprattutto nei primi episodi della serie in sei parti. Saltando spesso attraverso la cronologia di Belle e dando priorità allo svolgimento della sua narrazione rispetto allo sviluppo del personaggio, ci vuole un po’ di tempo prima che il team di sceneggiatori trovi un ritmo coeso.

Mentre gli ultimi episodi offrono alcune rivelazioni gratificanti che espongono le tendenze manipolative di Belle, i disorientanti cambiamenti di linea temporale possono sminuire l’impatto complessivo. La struttura sembra ispirata a The Social Network, oscillando tra l’apice del suo successo e le imminenti ricadute.

Direzione elegante e coinvolgente di Jeffrey Walker

Un’immersione immersiva nel mondo di Belle

Kaitlyn Dever nel ruolo di Belle in una scena di interrogatorio

Sebbene la scrittura a volte vacilli, la regia di Jeffrey Walker esalta la narrazione in Apple Cider Vinegar. Il regista australiano, noto per il suo lavoro nel thriller The Clearing, immerge con successo gli spettatori nelle vite dei personaggi guidati dai social media. Ci riesce integrando abilmente vari schermi ed elementi digitali in ogni scena, esaltando la narrazione con messaggi di testo e post sui social media relativi a Gibson e alla collega influencer Milla (Alycia Debnam-Carey).

Una delle scelte più efficaci di Walker è l’incorporazione di emoji di reazione sui social media durante le scene che raffigurano i post online di Belle pieni di inganni. Questo semplice ma potente espediente visivo amplifica i temi del narcisismo e della ricerca di convalida che sono alla base del personaggio di Belle, rafforzando la posta in gioco emotiva senza mettere in ombra la performance di Dever.

Un cast stellare eleva la serie

Ottime performance, guidate da Dever e Debnam-Carey

Tilda Cobham-Hervey nel ruolo di Lucy

Nonostante gli alti e bassi della serie, le performance del cast in Apple Cider Vinegar rimangono costantemente eccezionali. Dever e Debnam-Carey offrono interpretazioni potenti, evidenziando le esperienze contrastanti di affrontare il cancro. Debnam-Carey cattura il dolore crudo del lutto, mentre Dever descrive efficacemente il fascino manipolativo di Belle attraverso sentite manifestazioni emotive.

Sebbene la gamma di talenti nella serie sia impressionante, alcuni interpreti sembrano oscurati dalla narrazione sovrastante. Tuttavia, anche al di là dei ruoli di spicco di Dever e Debnam-Carey, lo spettacolo presenta un cast forte. Aisha Dee brilla come la migliore amica intrappolata nella rete di bugie di Belle, mentre Ashley Zukerman offre una performance sfumata come Clive, che si lega sentimentalmente all’ingannevole protagonista. Matt Nable interpreta il padre di Milla con straziante sincerità e Mark Coles Smith affascina come il giornalista la cui indagine sulla vita di Belle è fondamentale per svelare la verità.

Sebbene personaggi come Lucy di Tilda Cobham-Hervey offrano inizialmente delle narrazioni avvincenti, i loro archi tendono a diminuire man mano che la trama di Belle domina. Tuttavia, il cast corale, insieme ai contributi di Dever e di altri, alla fine consente alla serie di gestire efficacemente i suoi difetti.

Fonte e immagini

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