Apple affronta una causa da parte degli azionisti per il ritardo della funzionalità di intelligenza artificiale di Siri e le accuse di inganno degli investitori con una demo WWDC fuorviante che ha portato a un calo del 13% delle azioni.

Apple affronta una causa da parte degli azionisti per il ritardo della funzionalità di intelligenza artificiale di Siri e le accuse di inganno degli investitori con una demo WWDC fuorviante che ha portato a un calo del 13% delle azioni.

L’annuncio di iOS 18 da parte di Apple lo scorso anno ha introdotto una funzionalità significativa nota come Apple Intelligence, portando molti ad aspettarsi un aggiornamento rivoluzionario. Tuttavia, l’azienda ha dovuto affrontare critiche per aver ritardato un aspetto chiave di questo aggiornamento, scatenando reazioni negative sia da parte degli investitori che del pubblico. Un azionista ha ora intentato una class action presso un tribunale della California, citando violazioni delle leggi federali statunitensi sui titoli azionari relative a questi ritardi.

La risposta degli investitori al ritardo delle funzionalità di intelligenza artificiale di Siri solleva preoccupazioni

In prima linea tra le iniziative di intelligenza artificiale di Apple c’era l’attesissima esperienza Siri personalizzata, il cui rilascio al pubblico era previsto per l’inizio di quest’anno. Grandi aspettative circondavano questa funzionalità, ma a quanto pare problemi di qualità e affidabilità ne hanno causato il rinvio, deludendo gli stakeholder. L’azionista Eric Tucker ha affermato, in una recente class action, che Apple ha rilasciato dichiarazioni fuorvianti in merito alla disponibilità di questa attesissima funzionalità, presentata per la prima volta durante la WWDC dell’anno precedente.

La causa evidenzia un drastico calo del prezzo delle azioni Apple – quasi il 13% – a seguito dell’annuncio del rinvio della funzionalità Siri. Come affermato nella denuncia:

“A insaputa degli investitori, al momento della WWDC del 2024 Apple non aveva un prototipo funzionale di queste funzionalità avanzate di Siri basate sull’intelligenza artificiale e non aveva basi ragionevoli per credere di poter realizzare il prodotto pubblicizzato entro il ciclo di vita dell’iPhone 16, se mai lo avrebbe fatto.”

Ad alimentare la controversia, un post di The Daring Fireball suggeriva che le funzionalità mostrate durante la presentazione dello scorso anno fossero puramente concettuali. Al contrario, i dirigenti Apple hanno affermato in alcune interviste che la demo presentata era autentica e operativa, e che il lavoro attuale si sta concentrando sulla risoluzione dei problemi di affidabilità.

Non è la prima volta che Apple si trova a dover affrontare le conseguenze derivanti dal ritardo della funzionalità Siri personalizzata, ma l’impatto è notevolmente amplificato dalla natura della causa intentata da un azionista. Il piano iniziale era di integrare queste funzionalità con iOS 18.4, ma le tempistiche sono state successivamente posticipate a iOS 18.5 e versioni successive, culminando nella decisione di posticipare la presentazione pubblica della funzionalità al prossimo anno.

Queste sfide continue sollevano interrogativi critici sull’affidabilità di Apple, soprattutto in uno scenario competitivo in cui è sempre più messa in ombra dai progressi di concorrenti come OpenAI e Google nel campo dell’intelligenza artificiale.

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