
Il colpo di scena in cui il protagonista di una storia è morto da sempre è un percorso ben noto nella narrativa. Questa rivelazione non solo riformula la narrazione, ma solleva anche domande intriganti. Come interagiva il personaggio con gli altri? Cosa simboleggiano le sue esperienze? Il racconto è di natura soprannaturale o semplicemente un riflesso degli ultimi pensieri di una persona morente? Queste considerazioni aggiungono strati alla narrazione, invitando ad analisi più approfondite.
Incorporare con successo un simile elemento narrativo in un mezzo interattivo come i videogiochi può essere complesso. Sebbene i giocatori possano “morire” in molti giochi, alcuni titoli sfruttano creativamente questo espediente narrativo, ottenendo risultati impressionanti.
Alcuni giochi seguono metodi più tradizionali, con protagonisti che sono fantasmi o aleggiano in punto di morte. Altri intraprendono strade più creative, presentando eroi in stato comatoso, come avatar di persone decedute o persino come frutto della fantasia. Per chi ha dimestichezza con la narrazione astratta, i titoli che seguono incarnano questo tropo in modi unici.
Importante: ecco gli spoiler per la maggior parte dei giochi trattati.
9 Final Fantasy X
Un fantasma con un altro nome

In Final Fantasy X, la dichiarazione di Tidus di provenire da Zanarkand suscita sguardi scettici, poiché la città fu annientata in una guerra contro Bevelle mille anni prima. Il colpo di scena rivela che sia Tidus che la sua Zanarkand sono mere illusioni evocate dai Fayth, in particolare da una creazione chiamata “Dream Zanarkand”, che funge da santuario per gli abitanti della città, controllata dal potere di Yu Yevon.
Questa facciata permette a personaggi come Jecht e Tidus di manifestare forme tangibili. Tuttavia, la loro esistenza è fugace: dopo la sconfitta di Yu Yevon, Tidus e Dream Zanarkand cessano di esistere. Inoltre, considerando l’esistenza del personaggio Shuyin in Final Fantasy X-2, ciò suggerisce che Tidus potrebbe non essere mai esistito nella Zanarkand originale, ma che sia semplicemente un ricordo illusorio distorto dai Fayth.
8 Killer7
Io, me stesso e io

In Killer7, i giocatori possono alternare le sette personalità del Sindacato Smith: Dan, Coyote, Con, KAEDE, Kevin, Mask e Garcian, mentre occasionalmente possono impersonare Harman. Data la natura surreale del gioco, i continui cambi di personalità sembrano normali e sono accettati come parte integrante del flusso narrativo.
Tuttavia, una verità sconvolgente emerge nell’atto finale. Dopo che il sindacato rischia l’annientamento per mano dei Black Smiles, Garcian fa i conti con la sua identità, realizzando di essere l’assassino, Emir Parkreiner. Mentre scopre armi appartenenti ai membri deceduti del sindacato, si rende conto che “Killer7” era solo una facciata: tutte le personalità erano solo estensioni di Garcian sotto l’influenza di Harman, e gli altri erano morti molto tempo prima.
7 Prototipo
Sei chi pensi di essere?

All’inizio di Prototype, Alex Mercer si risveglia senza alcun ricordo del suo passato e scopre di possedere nuove, spaventose abilità. Nella sua ricerca di risposte, apprende verità sconvolgenti: è il creatore del virus Blacklight e, cosa fondamentale, è morto.
La morte di Mercer avviene dopo aver tentato di sfuggire a coloro che stavano mettendo a tacere il progetto Blacklight. Ucciso, la sua biomassa si fonde con il virus scatenato, creando una nuova entità a sua immagine e somiglianza. Pertanto, il personaggio controllato dal giocatore Alex non è una persona vivente, ma piuttosto un avatar del virus Blacklight, una rivelazione che prefigura la sua trasformazione nell’antagonista del sequel.
6 Resident Evil Village
Modella te stesso in forma

La narrazione di Resident Evil Village si basa sugli sconvolgenti eventi del suo predecessore. Dopo aver superato dure prove, Ethan Winters si riattacca la mano mozzata, un evento insolito per qualsiasi essere umano. Questa anomalia viene spiegata più approfonditamente in Village, dove diventa evidente che la resilienza di Ethan deriva dal fatto che era già morto.
Dopo un violento incontro con Jack Baker in Resident Evil 7, la morte di Ethan lo porta a reinventarsi come un finto corpo umano a causa dell’influenza della Muffa di Evelyn. Di conseguenza, affronta entrambi i giochi come un personaggio effettivamente deceduto, ma in qualche modo ancora in vita.
5 Trucco fantasma: Detective fantasma
Sei morto, ma chi sei “tu”?

In Ghost Trick: Phantom Detective, il protagonista si sveglia scoprendo la sconvolgente verità sulla sua morte. Inizialmente convinto di essere Sissel, scopre in seguito che il suo cadavere non è in realtà suo; appartiene a Yomiel, un uomo immortale. Questa rivelazione apre una narrazione sfaccettata, in cui Sissel si rende conto di non essere un essere umano, bensì il gatto domestico di Yomiel, ucciso prima che la storia si svolga.
Questa svolta unica dà origine a un intricato mistero sull’identità e la percezione, rendendo di fatto la morte di Sissel un enigma senza un’origine chiara, il che aggiunge complessità al tema generale.
4 Shin Megami Tensei: Digital Devil Saga
Un fantasma nel sistema

Lo spin-off di Shin Megami Tensei, Digital Devil Saga, presenta un ambiente desolato noto come Junkyard, i cui abitanti conducono vite prive di emozioni. Tuttavia, quando il virus demoniaco colpisce, i personaggi, inclusa la fazione Embryon, iniziano a provare emozioni e desideri. Un’esplorazione meticolosa delle loro identità rivela un fatto cruciale: Junkyard è una simulazione creata da un personaggio di nome Sera.
Il protagonista Serph si rivela essere una copia digitale di Serph Sheffield, deceduto da tempo. Pertanto, tutti i personaggi della narrazione sono repliche di individui già scomparsi, che esistono come echi del loro passato e incorporano elementi delle percezioni errate di Sera.
3 Pericoli spirituali
Lavora fino alla fine

In Spiritfarer, i giocatori seguono Stella, che si risveglia su una zattera insieme a Caronte, il traghettatore delle anime. Incaricata di guidare gli spiriti attraverso i loro ultimi viaggi, l’ambientazione vibrante e incantevole smentisce la cruda realtà: Stella stessa è sull’orlo della morte.
La narrazione culmina quando Ade rivela la sua vera situazione, suggerendo che le avventure potrebbero essere un’esplorazione metaforica dei suoi pesi emotivi e dei suoi rimpianti prima della sua scomparsa. Questa narrazione stratificata genera ambiguità sulla natura della narrazione, confondendo i confini tra vita e morte.
2 Il settimo ospite
Ostaggio o anima perduta?

In The 7th Guest, i giocatori impersonano un protagonista non meglio specificato che si risveglia nella villa infestata Stauf, alle prese con la perdita di identità e i ricordi di ospiti spettrali. Risolvendo enigmi, il protagonista scopre un patto oscuro stretto dal proprietario della villa, Henry Stauf, che coinvolge un giovane ragazzo di nome Tad.
Il colpo di scena rivela che il protagonista è in realtà Tad stesso, morto per mano di Stauf. Rafforzato da questa consapevolezza, Tad trova la forza di spezzare la maledizione e trovare la pace, concludendo un arco narrativo contorto.
1 Digimon Story: Cyber Sleuth
Non tutto lì

Nelle prime fasi di Digimon Story: Cyber Sleuth, Takumi/Ami Aiba affronta un attacco Eater, che in genere provoca la Sindrome di EDEN, uno stato comatoso causato dalla corruzione dei dati. Sebbene Aiba ritorni alla realtà, è di fatto una coscienza semi-formata fatta di dati.
Con lo svolgersi della trama, diventa evidente che la forma dati di Aiba è destinata a essere cancellata, lasciando il suo corpo fisico in un coma permanente. In un momento culminante, Aiba esaurisce le sue forze, ma alla fine viene ricostruito da Alphamon, permettendogli di sfuggire all’oblio. Questa rappresentazione sfumata dell’identità cattura l’intreccio tra vita e morte nel regno digitale.
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