Annie Lois Sims è stata tragicamente assassinata dal nipote, Christian Sims, nel dicembre 2014. Nel giro di due giorni, sia Christian che la sua ragazza, Ashley Morrison, sono stati arrestati e successivamente dichiarati colpevoli di questo crimine scioccante che ha scosso la comunità in Texas.
La serie Netflix “I Am a Killer” Stagione 5, Episodio 2 si concentra su questo agghiacciante incidente, presentando interviste con le persone colpite dal crimine, tra cui le vittime e gli autori condannati. L’episodio è intitolato “Lost Innocence” e la sinossi afferma:
“Il desiderio di fuga di una giovane coppia prende una piega sinistra, culminando nell’omicidio della nonna di Christian Sims, Annie Lois Sims.”
Dettagli chiave e inquietanti che circondano l’omicidio di Annie Lois Sims
1) Christian Sims ha commesso l’atto a soli 16 anni
Secondo “I Am a Killer”, Christian Sims, 16 anni, è andato a casa della nonna Annie Lois Sims nel dicembre 2014 e l’ha attirata fuori. Una volta che lei è uscita e lo ha riconosciuto, lui le ha sparato mortalmente.
Dopo l’omicidio, Christian e Ashley fuggirono con l’auto di Annie in un motel in Oklahoma, situato a 209 miglia da dove era avvenuto il crimine. Furono arrestati il giorno dopo l’incidente.
2) Una scena del crimine macabra
Quattro ore prima che il marito la scoprisse, Annie Lois Sims è stata colpita più volte con un fucile da caccia, creando una scena orribile segnata dal sangue. Christian ha ammesso nello show di aver avuto intenzione di uccidere entrambi i nonni, ma di esserci riuscito solo con Annie. Ha espresso il suo rimorso con queste parole:
“Sono finito per camminare verso di lei (Annie Lois Sims). Ho pensato, ‘Potrebbe essere ancora viva.’ Così ne ho piazzato un altro nella parte posteriore della sua testa. Ho sbagliato…”
3) Pensieri oscuri sull’uccisione della nonna in giovane età
Nel documentario, Christian ha rivelato di aver covato pensieri di uccidere i nonni fin dall’infanzia. Dopo aver subito abusi da parte del fidanzato di sua madre, si è trasferito dai nonni all’età di otto anni, ma ha trovato la vita lì insopportabile. Ha dichiarato:
“L’ho odiato. Non è stato piacevole…”
Raccontò poi un momento di cupa contemplazione:
“Quando mio nonno portò a casa un fucile da caccia, il primo pensiero che mi attraversò la mente fu: ‘Sarebbe molto più semplice ucciderla (Annie Lois Sims) e porre fine a questa storia… era solo un pensiero.'”
4) Accuse di abusi da parte di Annie Lois Sims
Durante l’episodio, Christian ha descritto nei dettagli i gravi abusi che avrebbe subito per mano di Annie Lois Sims, che rivaleggiavano con il trauma inflitto dal fidanzato di sua madre. Ha affermato:
“Non dovresti parlare male dei morti, ma mia nonna era la persona più tossica che abbia mai incontrato. Mi ha inflitto dolore mentale, fisico e sessuale. Invece di percosse fisiche, mi causava dolore in altri modi, come torcermi le parti intime…”
Queste gravi accuse non erano state presentate in precedenza in tribunale, poiché Christian aveva scelto di dichiararsi colpevole, venendo condannato a 35 anni di carcere per omicidio di primo grado.
5) Ashley Morrison ha dovuto affrontare anche conseguenze penali
Ashley Morrison, che inizialmente aveva negato il suo ruolo nel crimine e rifiutato un patteggiamento, è andata a processo il 26 luglio 2017. La giuria l’ha dichiarata colpevole, portandola a una condanna a 30 anni di carcere. Sebbene abbia fatto appello nel 2019, alla fine si è dichiarata colpevole di omicidio di secondo grado ed è stata nuovamente condannata a 30 anni il 4 marzo 2020.
Per un’analisi approfondita di questo straziante caso di omicidio, sintonizzatevi sulla stagione 5, episodio 2 di “I Am A Killer”, disponibile per lo streaming su Netflix.
Lascia un commento