
La qualità percepita dei videogiochi può variare notevolmente da un giocatore all’altro. Anche se alcuni titoli potrebbero non ricevere il plauso della critica, spesso coltivano una fanbase forte ed entusiasta che li apprezza per le loro caratteristiche uniche.
Tuttavia, ci sono giochi pubblicati in condizioni così pessime da lasciare davvero a bocca aperta la community a causa di evidenti difetti di progettazione, gravi problemi tecnici o tempi di sviluppo affrettati. Idealmente, questi giochi verrebbero tenuti fuori dalla circolazione, ma il mercato spesso racconta una storia diversa.
Molti giochi innovativi e realizzati con maestria non riescono a trovare il loro pubblico, mentre altri, nonostante i loro difetti, guadagnano popolarità commerciale grazie alla familiarità del marchio, a tempi di lancio strategici o a un marketing aggressivo. Di seguito, esploriamo dieci esempi significativi che esemplificano questo fenomeno.
10 alieni: marines coloniali
Intelligenza artificiale pessima, vendite formidabili

Al momento del lancio, Aliens: Colonial Marines divenne tristemente noto per la sua intelligenza artificiale scadente, che portava gli Xenomorfi ad assumere comportamenti inspiegabilmente stupidi, come correre senza meta in cerchio o rimanere incastrati nei muri.
I personaggi umani affrontarono problemi simili, spesso più d’intralcio che d’aiuto, e a volte si comportarono in modi che sembravano autodistruttivi. Nonostante fosse stato etichettato come uno dei peggiori titoli tripla A della storia, il gioco ottenne vendite fenomenali, superando il milione di copie nel suo primo anno.
Ciò è dovuto principalmente alla potenza del franchise Aliens e a un’estesa campagna di marketing, che ha spinto innumerevoli fan a prenotare il gioco prima che la vera qualità dello stesso venisse rivelata.
9 SimCity (2013)
Come distruggere la tua credibilità e continuare a realizzare profitti

Storicamente, SimCity è stato il pilastro delle simulazioni di gestione urbana, rinomato per la sua creatività e profondità. Di conseguenza, l’attesa è cresciuta vertiginosamente all’annuncio del suo reboot, spingendo molti fan a preordinarlo con entusiasmo basandosi esclusivamente sulla fedeltà al marchio: una scelta sfortunata.
Nel 2013, la necessità di una connettività online costante era insolita e i giocatori erano frustrati quando i problemi del server li bloccavano di fatto dalle loro esperienze in single player. Inoltre, il gioco stesso deluse le aspettative, aprendo la strada al successo di Cities: Skylines. Alla fine, il reboot, pur essendo un fiasco totale, vendette oltre 1, 1 milioni di copie nelle prime due settimane.
8 Nessuno è il cielo
Non dimenticare mai cosa era

La saga di No Man’s Sky è ben nota: nonostante le vigorose campagne di marketing di Sony, il suo lancio ha deluso molti, in quanto era pieno di bug e non ha mantenuto le promesse.
Tuttavia, Hello Games si è impegnata a migliorare l’esperienza e, nel corso degli anni, l’ha trasformata in un titolo molto più completo e coinvolgente. Questa inversione di tendenza serve da monito per quanto riguarda i rischi di preordinare basandosi solo sul marketing. Sebbene alla fine sia diventato un gioco solido, il lancio iniziale è stato tristemente noto per i suoi difetti, ma è comunque riuscito a dominare le vendite su tutte le piattaforme.
7 Cyberpunk 2077
Le lezioni non sono state apprese

Cyberpunk 2077 condivide alcune somiglianze con l’ esperienza di No Man’s Sky : aspettative immense dovute a una strategia di marketing stellare sono state seguite da un lancio catastrofico. Con il tempo e i numerosi aggiornamenti, il gioco si è evoluto in un successo significativo, ottenendo consensi.
La differenza tra questi due casi è notevole: mentre No Man’s Sky è stato sviluppato da un piccolo team, Cyberpunk 2077 è stato sviluppato dal rinomato studio responsabile di The Witcher 3: Wild Hunt, il che ha amplificato le ricadute della sua accoglienza iniziale. Ciononostante, ha registrato vendite di 13 milioni di copie in dieci giorni, diventando uno dei giochi più venduti su tutte le piattaforme.
6 Pokémon: Scarlatto e Viola
Gotta Catch ‘Em All (I preordini, ovviamente)

L’annuncio di Pokémon: Scarlet e Violet ha suscitato un immenso entusiasmo per un titolo completamente open world, ma i giocatori hanno dovuto affrontare una miriade di problemi tecnici al momento del lancio.
Dai continui cali di frame rate ai pop-in delle texture, i giochi erano pieni di problemi che hanno suscitato critiche diffuse, anche da parte dei fan più affezionati. Nonostante ciò, i giochi hanno infranto ogni record di vendita, raggiungendo 10 milioni di copie in soli tre giorni e diventando bestseller su Nintendo Switch, spinti dalla fedeltà al marchio e dall’irresistibile fascino del franchise.
5 Entra nella matrice
Questo non è quello giusto

Nei primi anni 2000, Matrix ha lasciato un segno culturale significativo e il franchise ha tentato di espandersi in molteplici forme di media, inclusi i videogiochi. L’uscita di Enter the Matrix è stata vista come un’occasione d’oro per immergere i giocatori nell’entusiasmante universo del film.
Tuttavia, il prodotto finale fu rovinato da una serie di bug e scelte di design discutibili, che frustrarono giocatori e critici. Nonostante ciò, il gioco capitalizzò sull’hype suscitato dal film, raggiungendo cifre di vendita impressionanti: 1 milione di copie nella prima settimana.
4 Shadow il riccio
Forma di vita definitiva? Non proprio

Il franchise di Sonic si è costruito una reputazione per la sua natura sperimentale, con titoli che spaziano in generi come il racing e il ritmo. Tra i suoi personaggi, Shadow si distingue, ma il suo gioco omonimo non centra l’obiettivo.
Il gioco è noto per la sua forzata tensione e i contrasti stridenti, presentando una narrazione profondamente seria accanto a personaggi bizzarri, il tutto rovinato da meccaniche di gioco deludenti. Nonostante le critiche, il successo del franchise ha portato alla vendita di oltre 2 milioni di copie in due anni.
3 Resident Evil 6
Quando un franchising perde la sua identità

Dopo il successo di Resident Evil 4, che bilanciava efficacemente azione e survival horror, Capcom ha frainteso la risposta del mercato. Lo sviluppo di Resident Evil 6 si è concentrato su un’azione ancora maggiore, perdendo di vista le sue radici survival horror, deludendo molti fan.
Nonostante un’intensa campagna pubblicitaria, il gioco ricevette aspre critiche per la sua campagna contorta e l’eccessiva enfasi sull’azione, a dimostrazione del fatto che il successo finanziario non è sinonimo di qualità. Ciononostante, vendette cinque milioni di copie poco dopo l’uscita, spingendo Capcom a riconsiderare il suo approccio nei capitoli successivi.
2 Duke Nukem per sempre
La sorpresa più grande

Duke Nukem Forever è entrato nel lessico videoludico come un simbolo di scarsa qualità nei titoli AAA. Dopo aver sopportato ben 14 anni di difficoltà di sviluppo, ha inevitabilmente ottenuto risultati inferiori agli standard moderni, pur riuscendo comunque a essere redditizio.
Nonostante meccaniche obsolete e una grafica mediocre, l’attrazione nostalgica per Duke ha suscitato abbastanza interesse da vendere circa 2 milioni di copie, sorprendendo molti nel settore.
1 Pac-Man (Atari 2600)
Questo ha lasciato un segno

A concludere questa esplorazione c’è Pac-Man, un titolo sinonimo di un momento cruciale nella storia dei videogiochi, un momento che ha quasi portato a una crisi dell’intero settore.
Fin dalla sua uscita nei primi anni ’80, Pac-Man dominò la cultura arcade, spingendo Atari a concedere in licenza la sua versione per console domestica tra aspettative altissime. Sebbene avesse raggiunto cifre di vendita impressionanti, vendendo oltre 7 milioni di copie nel suo anno di debutto, il gioco fu afflitto da problemi tecnici che lo resero un’ombra della sua controparte arcade.
La conseguente mancanza di fiducia in un titolo così amato ha innescato una significativa recessione per Atari, evidenziando i profondi impatti che la qualità del prodotto, o la sua mancanza, può avere sulla fiducia dei consumatori e sulla salute del settore.
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