
L’anime è una forma d’arte che può combinare immagini mozzafiato con narrazioni profonde; tuttavia, può anche portare a manifestazioni di infamia attraverso animazioni scadenti, melodrammi ed eccessivo fan service. Mentre gemme come Neon Genesis Evangelion e Ghost in the Shell hanno affascinato gli spettatori, altre come King’s Game e Mayoiga deviano dai binari, presentando un’esecuzione imperfetta che trascende la mera cattiveria e rasenta l’intrattenimento. Molte di queste serie “così orribili che sono belle” coltivano seguaci di culto, offrendo agli spettatori un divertimento involontario.
Questa lista evidenzia diversi anime che, pur non ottenendo il plauso della critica, offrono esperienze di visione uniche. Molti di questi show provengono da creatori che hanno tentato di catturare elementi classici ma alla fine hanno mancato il bersaglio, trasformando il loro lavoro in esempi di inettitudine che sollevano una domanda affascinante: “Come è stato fatto?”
Giorni di scuola
Anno di prima visione: 2007 | Studio: TNK

School Days è un dramma psicologico riconosciuto per la sua conclusione scioccante. La trama è incentrata sullo studente delle superiori Makoto Itou che si ritrova coinvolto in un triangolo amoroso che coinvolge due ragazze, Kotonoha e Sekai. Inizialmente una storia d’amore convenzionale, si trasforma in un thriller psicologico pieno di manipolazione, tradimento e violenza. Il suo finale è tristemente famoso nel regno degli anime, segnando un cambiamento di climax che pochi avevano previsto.
Il comportamento egoista di Makoto innesca un finale che ha scioccato gli spettatori fino al midollo, oltre a provocare un ritardo della trasmissione a causa di un incidente di vita reale concomitante. Questa serie si è trasformata in un meme culturale, noto per il suo colpo di scena scioccante e i difetti inflessibili dei personaggi, mantenendo la sua presenza nelle discussioni sui preferiti di culto.
Fidanzata domestica
Anno di prima visione: 2019 | Studio: Diomedea

Domestic Girlfriend racconta una storia tumultuosa che coinvolge Natsuo, uno studente delle superiori coinvolto in un triangolo amoroso con la sua insegnante, Hina, e la sorella minore di lei, Rui, che per coincidenza diventa la sua sorellastra. La complessità aumenta man mano che le dinamiche tra i tre si intensificano, mescolando temi di manipolazione e incesto in una narrazione avvincente ma divisiva.
Questa serie ha guadagnato notorietà come spettacolo melodrammatico all’interno della comunità degli anime, con i suoi temi oltraggiosi che la rendono difficile da prendere sul serio. Nonostante, o forse proprio per, le sue controverse tecniche narrative, ha raccolto una fanbase devota che la accoglie come un piacere colpevole.
Ex-Arm
Anno di uscita: 2021 | Studio: Visual Flight

Acclamata come una delle peggiori serie animate, Ex-Arm è ambientata in un futuro distopico con il cervello di un giovane trasformato in un’arma AI all’avanguardia, che lo costringe a entrare in un’unità di polizia. Nonostante abbia una premessa intrigante guidata dal regista Yoshikatsu Kimura, l’esecuzione vacilla spettacolarmente a causa della sua pessima CGI che rivaleggia con l’estetica dei videogiochi a basso budget.
La serie è rovinata da performance vocali legnose e sequenze d’azione inadeguatamente coreografate, che la classificano tra i fallimenti più evidenti del genere. Tuttavia, questa inettitudine ha coltivato un pubblico che si crogiola nei suoi difetti, rendendola una visione obbligatoria per i fan con un gusto per il bizzarro.
Gioco del Re
Anno di prima: 2017 | Studio: Seven

Una narrazione survival horror rovinata da una cascata di decisioni sbagliate, King’s Game è incentrata su studenti delle superiori che ricevono messaggi di testo enigmatici che richiedono di partecipare a sfide mortali. La mancata ottemperanza comporta la morte, una premessa eseguita male con personaggi che prendono decisioni irrazionali che portano a esiti fatali esageratamente ridicoli.
Questa serie si ritrova regolarmente citata tra i “peggiori dei peggiori”, creati puramente per gli spettatori spinti da curiosità morbosa o valore comico. La sua premessa riecheggia occasionalmente in altri media, in particolare nel film live-action Nerve (2016), ma l’anime è significativamente lontano dal replicare quel successo.
Il villaggio perduto
Anno di prima visione: 2016 | Studio: Diomedea

The Lost Village presenta un mistero horror che coinvolge un gruppo alla ricerca di un villaggio sfuggente, inizialmente descritto come una leggenda metropolitana. Dopo che trenta conoscenti online salgono a bordo di un autobus alla ricerca di questo luogo mitico, incontrano una serie di strani fenomeni che sfidano ogni spiegazione.
Sebbene commercializzato come horror psicologico, la sua esecuzione porta a una commedia involontaria. Il comportamento caotico dei personaggi, unito agli elementi horror diluiti, lo hanno trasformato in un punto di dibattito tra i fan: era mera incompetenza o parodia intenzionale? Con una breve serie di soli 12 episodi, molti spettatori hanno scoperto che la cancellazione potrebbe essere stata una pietà da parte dei creatori.
Caricatore Ken!
Anno di prima: 1974 | Studio: Knack Productions

Meglio conosciuto per il suo stile low-budget, Chargeman Ken! degli anni ’70 è noto per le sue assurdità, dall’animazione goffa alle transizioni narrative stridenti. Ambientato nell’anno 2074, segue Ken, un giovane eroe che combatte contro invasori alieni con abilità nascoste, ma la serie è costellata di momenti scioccanti giustapposti alla sua estetica retrò.
Nonostante i suoi difetti narrativi, è emerso un seguito di culto, affascinato dal suo umorismo accidentale. Ogni episodio è brevissimo, dura solo cinque minuti, il che lo rende accessibile alla visione occasionale da parte di coloro che desiderano sperimentare il suo fascino oltraggioso senza un investimento di tempo significativo.
Noleggia una ragazza
Anno di prima: 2020 | Studio: TMS Entertainment

Concentrandosi sulle disavventure di Kazuya, uno studente universitario che si avvale di un servizio di fidanzate in affitto dopo una delusione amorosa, Rent-A-Girlfriend si tuffa nel regno della commedia romantica con un protagonista polarizzante. L’autocommiserazione e la scarsa capacità decisionale di Kazuya lo rendono uno dei personaggi più criticati degli anime contemporanei.
Nonostante la sua natura divisiva, questa serie prospera sul melodramma e sull’assurdità, attirando un pubblico devoto che si diverte a seguire la narrazione in corso, nonostante le accuse di trame laboriose e di sviluppo superficiale dei personaggi.
Rosario + Vampire
Anno di prima: 2008 | Studio: Gonzo

Rosario + Vampire è un esempio di come gli harem possano vacillare, in particolare a causa di un eccessivo fan service. Adattato dal manga di Akihisa Ikeda, la narrazione segue un ragazzo umano in una scuola per esseri soprannaturali e le sue tumultuose relazioni con varie ragazze mostro, prevalentemente una vampira.
Mentre il manga originale possiede una storia accattivante, l’anime sconfina eccessivamente nel regno dell’ecchi, frustrando gli spettatori che si aspettavano un mix equilibrato di romanticismo e profondità narrativa. La decisione di dare priorità al fan service rispetto allo sviluppo della trama ha portato a una ricezione mista, ma attraverso due stagioni e vari adattamenti, rimane parte delle discussioni sugli anime.
Da Yami a Bōshi a Hon no Tabibito
Anno di prima: 2003 | Studio: Studio Deen

Incorporando elementi soprannaturali, Yami to Bōshi to Hon no Tabibito segue la ricerca di Hazuki per trovare la sorella scomparsa attraverso vari mondi all’interno di una biblioteca. Sebbene rinomata per l’animazione elegante, la serie soffre di una narrazione confusa che spesso esclude i nuovi arrivati dalla sua trama.
I fan del materiale originale potrebbero trovare temi familiari, ma il ricorso dell’anime a conoscenze consolidate aliena coloro che non lo conoscono. Le immagini accattivanti si scontrano drammaticamente con una trama contorta, incasellandola in una categoria di nicchia di status di culto, ma la sua estetica rimane visivamente accattivante.
Marte della Distruzione
Anno di uscita: 2005 | Studio: WAO World

Spesso etichettato come uno dei peggiori anime, Mars of Destruction raffigura una squadra assediata che combatte un’invasione aliena ambientata in uno scenario distopico. Nonostante la premessa relativamente semplice, la sua esecuzione è rovinata da un’animazione abissale che ricorda un film horror a basso budget con i suoi movimenti rigidi dei personaggi e i colpi di scena senza senso.
Destinatario di valutazioni basse su MyAnimeList e IMDb, questo OVA incarna ciò che accade quando l’ambizione si scontra con l’incompetenza, offrendo una miscela omogenea di azione sconnessa e scenari grotteschi. La sua assoluta assurdità ha raccolto un seguito tutto suo, posizionandolo come una stranezza che deve essere vissuta, sebbene consigliata principalmente per i fan avventurosi.
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