
Numerosi franchise cinematografici iconici hanno avuto origine da opere letterarie, ma la sfida sta nel preservare una visione coerente in più puntate. Mentre alcune serie, come Harry Potter e Il Signore degli Anelli, sono riuscite a rimanere in gran parte fedeli al loro materiale di partenza, molte altre esauriscono rapidamente le loro narrazioni originali e devono divergere in nuovi territori, spesso inesplorati. Esempi degni di nota includono i franchise di James Bond e Jurassic Park, che hanno di gran lunga superato le loro origini letterarie.
Quando i franchise sopravvivono al loro materiale originale, i registi si trovano di fronte a una scelta: concludere la serie o innovare con nuove trame e personaggi. Le storie di successo, come Shrek, contrastano con il declino visto in serie come Jaws, dove le voci successive spesso sembrano disconnesse dai loro predecessori di alto calibro.
10 Parco Giurassico
Jurassic Park: allontanandosi dalla visione di Michael Crichton

Il film originale Jurassic Park trae ispirazione dal romanzo di Michael Crichton, sebbene con notevoli adattamenti. Steven Spielberg ha rimodellato personaggi chiave, in particolare trasformando John Hammond da cattivo in una figura più simpatica. Questa reinterpretazione, tuttavia, conserva l’essenza della narrazione, rendendolo un successo di successo che ha raggiunto la fama.
Dopo il suo record di film con il maggior incasso, un sequel era inevitabile. Sebbene Crichton abbia scritto un seguito intitolato The Lost World, il franchise si è presto spostato nel territorio originale. L’attuale serie Jurassic World diverge nettamente dalla struttura narrativa di Crichton, raffigurando dinosauri che proliferano a livello globale. I prossimi progetti come Jurassic World Rebirth promettono ulteriori espansioni che si allontanano dal materiale originale.
9 Il corridore della lama
Blade Runner: un franchise in evoluzione

Blade Runner adatta liberamente il romanzo di Philip K. Dick Gli androidi sognano pecore elettriche?, con notevoli deviazioni che riflettono la visione di Ridley Scott. Sebbene presenti la trama principale del libro, il franchise si è avventurato in nuove narrazioni dall’uscita di Blade Runner 2049. Questo sequel si è concentrato esclusivamente sull’espansione dei temi introdotti nel primo film, piuttosto che aderire strettamente all’opera letteraria originale.
L’accoglienza positiva della critica fa presagire un futuro promettente per il franchise, compresa un’attesa serie intitolata Blade Runner 2099, che mira a sviluppare ulteriormente l’universo prendendo le distanze dalle sue radici letterarie.
8 James Bond
James Bond: la fine delle ispirazioni letterarie

Originariamente adattato dai rinomati romanzi di spionaggio di Ian Fleming, il franchise di James Bond si è recentemente spostato verso una narrazione originale. Da Casino Royale, la serie non ha fatto affidamento solo sulle sue fonti letterarie; al contrario, ha forgiato nuovi percorsi senza più romanzi da adattare.
Mentre i film precedenti apportavano le proprie modifiche alle narrazioni di Fleming, ogni rappresentazione di Bond ha introdotto interpretazioni uniche. I futuri attori che interpreteranno il ruolo saranno inevitabilmente paragonati a predecessori come Daniel Craig e Sean Connery, piuttosto che al personaggio di fantasia stesso. Senza una roadmap letteraria consolidata in vista, il futuro di Bond 26 è avvolto nell’incertezza.
7 Il piccolo principe
Shrek: fondamenti letterari mascherati dal successo cinematografico

Molti fan potrebbero considerare Shrek del tutto originale, in quanto surclassa di gran lunga il libro per bambini di William Steig su cui è basato. Le differenze chiave abbondano: la narrazione di Steig presenta i genitori di Shrek e sputa fuoco, deviando significativamente dall’adattamento cinematografico che si concentra invece su una ricerca con un asino parlante per salvare una principessa da un drago.
Con l’espansione del franchise con Shrek 2 e diversi spin-off come Il gatto con gli stivali, si è ulteriormente allontanato dal libro, il tutto mentre creava una narrazione che parodiava le fiabe classiche, un concetto non molto enfatizzato nel lavoro di Steig. Con Shrek 5 all’orizzonte, la sua traiettoria rimane incerta, priva di un chiaro progetto.
6 Il piccolo principe
Willy Wonka: interpretazioni divergenti dei personaggi

La maggior parte degli adattamenti basati sulle opere di Roald Dahl sono emersi postumi, principalmente a causa della sua insoddisfazione per film precedenti come Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Sarebbe interessante fare delle congetture sui sentimenti di Dahl riguardo a Charlie e la fabbrica di cioccolato di Tim Burton, in quanto segna un adattamento che è sia fedele che distintamente burtoniano.
L’interpretazione di Burton trasforma il libro in una rampa di lancio per la sua narrazione, con un tono bizzarro e dark che diverge dal testo originale. Inoltre, Wonka, il prequel con Timothée Chalamet, si allontana ulteriormente dalla narrazione di Dahl, poiché Wonka non è nemmeno la figura centrale nella storia originale. Un adattamento più fedele avrebbe potuto seguire il sequel di Dahl, The Starlight Barking, che offre una trama surreale su cani ultraterreni.
5.Il ritorno del Capitano
Jumanji: dal gioco da tavolo alle avventure videoludiche

Il primo film di Jumanji rimane un adattamento ragionevolmente fedele del libro di Chris Van Allsburg. Mentre un sequel, Zathura, è stato adattato nel 2005, non è riuscito a raccogliere lo stesso entusiasmo del suo predecessore. Tuttavia, la continuità ha continuato a premere, nonostante si sia allontanata dal lavoro successivo di Van Allsburg.
Un cambiamento significativo ha comportato la trasformazione del gioco da tavolo in un videogioco nei recenti sequel, che hanno in definitiva ridefinito le interazioni dell’utente con la storia. Invece di scatenare il caos nel mondo reale, questi sequel presentano i giocatori che entrano nel mondo del gioco, creando narrazioni completamente originali prive di qualsiasi riferimento ai libri mentre il franchise continua a svilupparsi.
4 Duri a morire
Die Hard: l’evoluzione oltre le origini

Sebbene Die Hard sia basato sul romanzo Nothing Lasts Forever di Roderick Thorp, gran parte della sua essenza deriva dall’iconica interpretazione di Bruce Willis e dalla regia ricca di azione di John McTiernan. Con la crescita del franchise, la storia originale è stata ampiamente messa in ombra, consentendo a ogni film successivo di aumentare la posta in gioco e l’azione senza radicarsi alla sua fonte letteraria.
Il romanzo di Thorp ha cercato di creare un arco narrativo simile a quello di Die Hard, fungendo anche da sequel di The Detective. Tuttavia, gli elementi della trama originale sono cambiati radicalmente durante il processo di adattamento, annunciando una serie che poteva girare in numerose direzioni senza vincoli.
3 Il pianeta delle scimmie
Il pianeta delle scimmie: l’espansione di un’eredità consolidata

Il Planet of the Apes originale è radicato nel romanzo di Pierre Boulle e, mentre il film inaugurale ha generato diversi sequel, nessuno ha aderito strettamente ai temi di Boulle. Sebbene il franchise si sia evoluto in modo significativo, la serie prequel, a partire da Rise of the Planet of the Apes, diverge ulteriormente descrivendo la progressione della società delle scimmie molto prima della linea temporale di Boulle.
Questi prequel hanno ricevuto il plauso della critica, tracciando un percorso unico che continua a sviluppare personaggi e narrazioni estranei al materiale originale.
2 mascelle
Jaws: un classico che diminuisce con ogni sequel

Sebbene Jaws sia ampiamente considerato un capolavoro cinematografico, rappresenta un esempio lampante di un adattamento che si discosta notevolmente dal materiale originale, pur potenziandone la potenza narrativa. Il film di Spielberg rimuove diverse sottotrame dal romanzo di Peter Benchley per creare un thriller teso e pieno di suspense, stabilendo una dinamica avvincente tra i personaggi che danno la caccia allo squalo.
Nonostante Benchley abbia co-scritto la sceneggiatura, la sua assenza dai sequel successivi ha contribuito a un notevole calo della qualità. I seguiti hanno tentato di ricreare il terrore dell’originale, ma le crescenti assurdità alla fine ne hanno diluito il successo. Se Benchley avesse continuato a prestare la sua voce al franchise, avrebbe potuto catturare l’essenza della sua visione originale in modo molto più efficace.
1 101 La carica dei cento e uno
La carica dei 101: il potenziale inesplorato di un sequel

101 Dalmatians rimane un segno distintivo dell’animazione Disney degli anni ’60, presentando al pubblico l’iconica cattiva Crudelia de Mon, che ha ottenuto vari adattamenti propri. I remake live-action e gli spin-off, come Crudelia, hanno spostato l’attenzione sul suo personaggio più di quanto non facesse nel testo originale di Dodie Smith.
Sia gli adattamenti animati che quelli live-action successivi hanno portato a sequel incentrati principalmente su Crudelia. Tuttavia, se la Disney avesse aderito più strettamente alla visione di Smith, avrebbe potuto scegliere di sviluppare il suo sequel del 1967 intitolato The Starlight Barking, che racchiude una ridicola narrazione fantascientifica di un cane celeste che consiglia ai cani di abbandonare la Terra.
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