10 sitcom classiche che non reggono più oggi

10 sitcom classiche che non reggono più oggi

Attenzione: questo articolo affronta argomenti delicati, tra cui razzismo, omofobia, sessismo, misoginia, disturbi alimentari, fat-shaming e abusi sui minori.

Sebbene molti classici programmi TV comici rimangano amati, alcune sitcom non sono invecchiate bene. Mentre è facile apprezzare l’umorismo e il fascino di queste serie, è essenziale riconoscere che riflettono le norme e gli atteggiamenti sociali del loro tempo. Comprendere questo contesto aiuta a spiegare le loro carenze nelle prospettive contemporanee.

In genere, le sitcom più vecchie sono più soggette a critica per il loro umorismo obsoleto, mentre molti show degli anni 2000 continuano a risuonare positivamente con il pubblico odierno. In particolare, le sitcom che hanno dovuto affrontare le maggiori critiche per il cattivo invecchiamento spesso includono battute o temi intolleranti o discriminatori nei confronti di vari gruppi, tra cui razza, genere e salute mentale. Anche se alcuni aspetti di questi show suscitano risate nel loro contesto originale, la rilevanza di tale umorismo diminuisce nel tempo.

10 Come ho incontrato tua madre (2005-2014)

9 stagioni

Nonostante il suo fascino generale, How I Met Your Mother ha diversi elementi che non sono invecchiati con grazia. Lo show ha concluso la sua messa in onda nel 2014, ma mostra numerosi problemi comportamentali in tutta la sua narrazione. Mentre il personaggio di Barney Stinson mostra una certa redenzione, i suoi atteggiamenti iniziali verso le donne e il suo problematico “Playbook” sollevano notevoli preoccupazioni.

Inoltre, personaggi come Slutty Pumpkin perpetuano stereotipi negativi sulle donne. La serie è piena di battute che prendono in giro gli individui in base al peso, all’orientamento sessuale, alla salute mentale e ai tratti della personalità. Sebbene queste gag potessero essere considerate divertenti durante il periodo di massimo splendore dello show, il tempo ha rivelato la loro insensibilità.

Sia Barney che Ted mostrano comportamenti problematici in materia di consenso, soprattutto nella rappresentazione dell’incessante inseguimento di Robin da parte di Ted, che spesso oltrepassa limiti scomodi.

9 I Monkees (1966-1968)

2 stagioni

The Monkees è riconosciuta come una delle sitcom iconiche degli anni ’60, ma oggi è rovinata da problemi significativi. Lo show racconta il viaggio di una band rock immaginaria di Los Angeles e, sebbene fosse innovativo per l’epoca, molti elementi sono ora difficili da guardare. L’inclusione di stereotipi razziali, linguaggio denigratorio e battute apertamente razziste è una preoccupazione importante.

Un esempio include l’uso di yellowface nell’episodio intitolato “Il caso del Monkee scomparso”. Lo spettacolo impiega frequentemente stereotipi razziali, rendendo difficile conciliare la sua eredità con i valori contemporanei, indipendentemente dal suo contesto storico.

8 amici (1994-2004)

10 stagioni

Nonostante sia una serie che definisce il genere sitcom, Friends possiede vari elementi che non sono invecchiati bene. Il personaggio di Ross Geller solleva preoccupazioni significative, spesso sottoponendo gli altri a vergogna e mostrando comportamenti problematici che hanno un impatto negativo sulle sue relazioni sentimentali. Lo show soffre di una mancanza di diversità e contiene contenuti considerati offensivi oggi, tra cui battute che denigrano il grasso su una Monica più giovane e commenti sulla sessualità di Carol.

Inoltre, il padre di Chandler è ritratto in modo transfobico; la serie ha chiarito solo in seguito la vera identità del personaggio. Mentre molti potrebbero ancora trovare gioia nel riguardare Friends , è impossibile ignorare gli aspetti inquietanti della sua narrazione.

7 Due uomini e mezzo (2003-2015)

12 stagioni

Two and a Half Men è noto per ignorare il comportamento misogino del suo personaggio centrale, Charlie Harper. Anche dopo la partenza di Charlie Sheen, la serie continua a rappresentare le donne in una luce dispregiativa, spesso riducendole a stereotipi.

Mentre la serie suggerisce che le relazioni occasionali possono essere consensuali, presenta spesso personaggi femminili come semplicistici o poco intelligenti. Questa rappresentazione viene esaminata attentamente poiché gli spettatori assistono alla complicità dei personaggi maschili nel perpetuare tali atteggiamenti.

6 Miglioramento della casa (1991-1999)

8 stagioni

Home Improvement di Tim Allen si basa pesantemente su rappresentazioni stereotipate dei ruoli di genere, stabilendo stereotipi obsoleti che non sono invecchiati bene. Lo spettacolo promuove una visione ristretta della mascolinità, in cui la competenza con gli strumenti rappresenta il valore di un uomo e i contributi delle donne sono ridotti all’aspetto e alla gestione della casa.

Le preoccupazioni si estendono anche dietro le quinte; Patricia Richardson, a quanto si dice, se n’è andata a causa di significative disparità salariali. Sebbene contenga ancora momenti di umorismo, gran parte del contenuto non risuona più positivamente con il pubblico odierno.

5 Dolori della crescita (1985-1992)

7 stagioni

Mentre Growing Pains è incentrato su una famiglia guidata dallo psichiatra Jason Seaver, molte trame ritraggono i problemi di salute mentale in una luce preoccupante. Un episodio presenta un paziente suicida il cui dilemma viene risolto con un cucciolo, evidenziando una narrazione inquietante che banalizza problemi seri.

La serie includeva anche battute sui grassi a spese del personaggio di Tracey Gold, Carol, complicando il messaggio dello show alla luce delle vere lotte di Gold contro l’anoressia. Questi momenti hanno lasciato un impatto duraturo sugli spettatori che ricordano la natura sensibile dietro la commedia.

4 Datemi una pausa! (1981-1987)

6 stagioni

Gimme a Break! non ha retto bene, con un umorismo spesso derivato da differenze culturali e disparità razziali. Il personaggio di Carl Kanisky mostra un comportamento violento nei confronti delle figlie, normalizzando la violenza domestica in un contesto comico, il che è altamente preoccupante.

Queste dinamiche, insieme all’uso di stereotipi razziali e di intolleranza, riflettono un’epoca in cui tali rappresentazioni erano più comuni in televisione, rafforzando opinioni dannose anziché promuovere la comprensione.

3 La teoria del Big Bang (2007-2019)

12 stagioni

Sebbene The Big Bang Theory abbia trovato riscontro in molti fan, alcuni aspetti della serie non sono invecchiati bene. L’umorismo che circonda la “cultura nerd” sembra ormai superato e la rappresentazione dei personaggi si basa spesso su stereotipi dannosi anziché su una commedia innovativa.

Gli archi narrativi dei personaggi, in particolare quelli di Raj e Howard, inizialmente presentano questioni legate al sessismo e alla neurodiversità che non si adattano bene alle conversazioni odierne. Sfortunatamente, l’affidamento agli stereotipi sminuisce la qualità complessiva della scrittura della serie.

2 Quello spettacolo degli anni ’70 (1998-2006)

8 stagioni

Alcuni aspetti di That ’70s Show restano divertenti, ma la serie non è esente da difetti. La dinamica tra Eric e Donna riflette spesso norme relazionali problematiche, con Donna che sacrifica le sue ambizioni per Eric, mostrando una narrazione inquietante per i giovani spettatori.

A complicare ulteriormente la narrazione, Jackie è spesso relegato a essere semplicemente un interesse amoroso, mentre Fez diventa il bersaglio del ridicolo a causa del suo background. Le controversie dietro le quinte, tra cui questioni legali che coinvolgono membri del cast, rovinano l’esperienza di rivedere lo show.

1. La gioia (2009-2015)

6 stagioni

Glee è irto di conflitti, sia nella narrazione che nella gestione di argomenti delicati. Con le prime trame che riflettono scelte etiche sbagliate, come un insegnante che ricatta uno studente, lo show stabilisce rapidamente una base inquietante per la sua narrazione. Nel tempo, passa dalla satira al giudizio, perdendo rilevanza e non riuscendo a gestire temi complessi in modo appropriato.

In definitiva, anche se molti spettatori potrebbero ancora provare nostalgia per queste serie, è fondamentale riconoscerne gli elementi problematici e gli insegnamenti che impartiscono sulla natura in evoluzione dell’umorismo e dei valori sociali.

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