
Da giocatore esperto che ha esplorato innumerevoli videogiochi, affronto ogni potenziale acquisto con attenta valutazione. La mia natura selettiva fa sì che sia raro per me imbattermi in un titolo che non riesca a intrattenermi o a coinvolgermi. La mia analisi e ricerca sono guidate dalla ricerca della qualità e mi sforzo di apprezzare il valore artistico e creativo di ogni gioco in cui scelgo di investire il mio tempo. Tuttavia, nonostante il mio attento processo di selezione, nel corso degli anni ho fatto alcune scelte discutibili. Questo mi ha portato a compilare una lista di dieci giochi eccezionalmente scadenti che vale comunque la pena provare, principalmente per pura curiosità.
10 Caduta rossa
Il gioco più divertente e brutto

Avendo adorato titoli come Dishonored e Prey, mi sono avvicinato a Redfall con aspettative considerevoli, nonostante la scarsa accoglienza della critica. Dopo averlo completato, l’ho trovato uno dei fallimenti più divertenti che abbia mai visto. Il gioco mostra i resti dei precedenti successi dello sviluppatore, sebbene rovinati da un’esecuzione tecnica al di sotto delle aspettative.
La combinazione di sparatorie, abilità uniche e un design accattivante ha catturato la mia attenzione, spingendomi a perseverare nonostante i numerosi difetti del gioco, tra cui personaggi poco significativi e glitch tecnici.Redfall possiede un fascino innegabile. Per i fan di Arkane Studios, offre un mix di divertimento, soprattutto quando si trovano di fronte a momenti di inaspettata assurdità.
9 Grido di paura
Almeno è gratis

È difficile criticare duramente i giochi free-to-play, eppure Cry of Fear non è all’altezza dell’entusiasmo suscitato dalla community. Mi aspettavo un’esperienza horror avvincente, ma a parte alcuni nemici dal design impressionante, l’ho trovato privo di profondità e coerenza. Le meccaniche di gioco sono risultate insipide, gli enigmi poco chiari e la narrazione prevedibile, rendendo l’esperienza frustrante.
Il gioco sembra protrarsi all’infinito, cercando di dimostrare il suo valore mentre perde la bussola. Pur avendo momenti di grande impatto, questi non sono sufficienti a renderlo all’altezza del suo status di classico di culto. In ogni caso, consiglio di provarlo per curiosità e per vedere come le vostre opinioni si allineano allo spettro della critica pubblica.
8 Biomutante
Visivamente sbalorditivo ma irritante

Dopo anni di attesa, Biomutant si è rivelato una delle mie più grandi delusioni videoludiche. Il suo mondo vibrante è affascinante, ricco di biomi diversi e creature fantasiose, ma se abbinato al suo gameplay d’azione, l’esperienza di gioco vacilla. La campagna può sembrare estenuante da completare, non a causa della difficoltà del gameplay, ma piuttosto per la pura noia.
Rappresenta una sfida unica per coloro che amano superare i propri limiti, soprattutto perché il percorso per completarlo può mettere a dura prova la pazienza di chiunque.
7 eFootball
Un’ombra del suo antico splendore

Per tutti i primi anni 2000, ho sostenuto che Pro Evolution Soccer superasse di gran lunga FIFA nel mondo dei videogiochi di calcio. Tuttavia, questa convinzione è svanita con il declino della serie, culminato nell’avvento di eFootball, che è sembrato un doloroso tradimento dell’eredità del suo predecessore. Il drastico cambio di direzione ha lasciato questo titolo privo dell’anima che un tempo possedeva.
Nonostante il mio disprezzo, ogni tanto mi ritrovo a tornare indietro, forse in cerca di nostalgia per un’epoca dimenticata. Giocare a eFootball può essere un’esperienza un po’ masochistica, ma incoraggio gli altri fan di questa serie un tempo grandiosa ad approfondire, anche solo per confrontarsi con la realtà di ciò che è diventato il loro amato franchise.
6 Teschio e ossa
Un fallimento anticipato

Un tempo fan dei titoli innovativi di Ubisoft per la settima generazione di console, ora trovo sconfortante assistere alla traiettoria discendente esemplificata da Skull and Bones. Commercializzato come un ambizioso progetto di categoria AAA, il tumultuoso sviluppo del gioco è stato costellato di ritardi e incertezze, con il risultato di un prodotto che sembrava poco stimolante.
Nonostante il potenziale di utilizzare le meccaniche esistenti di Assassin’s Creed IV: Black Flag, il gioco si è allontanato molto dalle sue radici a causa di una significativa perdita di direzione creativa. Anche se non consiglierei mai di acquistarlo a prezzo pieno, sperimentare questa follia in prima persona offre un curioso divertimento, in netto contrasto con le promesse originali di Ubisoft.
5 Skull Island: L’ascesa di Kong
Un’acquisizione trasparente di denaro

Questo è uno di quei titoli pensati per essere presentati in contenuti satirici, dato che ha mancato di molto il bersaglio sia con la critica che con i giocatori. Nonostante le mie basse aspettative basate sulle recensioni precedenti, nulla poteva prepararmi alla totale negatività di Skull Island: Rise of Kong.
Lo studio che lo ha creato, IguanaBee, di solito produce titoli interessanti, ma questo gioco è privo di creatività e offre un’esecuzione penosamente scadente. Dalle meccaniche di combattimento poco entusiasmanti alle animazioni di livello amatoriale, funge da *caso di studio* su cosa non fare nello sviluppo di videogiochi, sebbene possa regalare risate se visto nel giusto contesto.
4 Signori dei Caduti
Il pioniere dei soul-like

Prima del successo dei titoli FromSoftware, Lords of the Fallen ha tentato di ritagliarsi una nicchia come primo gioco Souls-like. Purtroppo, si rivela un pessimo tentativo di replicare l’essenza del genere Soulsborne, con il suo gameplay poco convincente e una narrazione poco avvincente.
Tuttavia, la sua importanza nella storia dei videogiochi è innegabile. Anche se non lo definirei divertente da solo, giocare a Lords of the Fallen è essenziale per apprezzare l’evoluzione del genere. La mia esperienza, sebbene non piacevole all’epoca, ha approfondito il mio apprezzamento per la maestria artigianale che si trova in titoli più raffinati.
3 Wolfenstein: Sangue giovane
Una svolta deludente

Dopo essere rimasto affascinato da Wolfenstein: The New Order, attendevo con ansia il capitolo successivo, Wolfenstein: Youngblood. Tuttavia, pur essendo a conoscenza delle recensioni negative, ho continuato a sperare, convinto che sarebbe stato un sequel degno di nota. Purtroppo, mi sono sbagliato e sono riuscito a resistere solo tre ore di gioco prima di abbandonarlo.
Privo delle accattivanti meccaniche di tiro dei suoi predecessori e con un sistema di gioco artificiale, il gioco risultava completamente privo di anima.Sebbene ritenga che i fan dovrebbero provarlo per comprenderne i difetti, non posso consigliarne il completamento, poiché l’esperienza può essere descritta solo come tortuosa.
2 Il Signore degli Anelli: Gollum
Un’esperienza che non puoi ignorare

In netto contrasto con Youngblood, Il Signore degli Anelli: Gollum è così sorprendentemente brutto da risultare in qualche modo divertente. Giocarlo con un amico lo ha trasformato in un’esperienza inaspettatamente esilarante, piena di bug e con una grafica sgradevole.È un’esperienza estenuantemente divertente, sebbene le sue meccaniche di gioco principali lascino molto a desiderare.
Gli obiettivi sono banali, il personaggio appare fragile e il level design potrebbe fiaccare l’entusiasmo. Pertanto, consiglio di affrontare questo titolo con gli amici: giocare da soli sarebbe un’esperienza incomprensibilmente scoraggiante.
1 Il diavolo può piangere 2
Un’esperienza necessaria per i fan

Come ben sanno i fan più accaniti di Devil May Cry, il secondo capitolo della serie è tristemente noto per i suoi difetti, eppure, inevitabilmente, molti di noi si ritrovano ancora a giocarci. Ogni volta che nuovi giocatori mi chiedono se sia il caso di saltarlo, la mia risposta è un deciso “no”.Comprendere gli innumerevoli meme, critiche e insegnamenti tratti da questo titolo è fondamentale per chiunque si immerga nella community.
Certo, il gameplay è imperfetto, la storia manca di profondità e l’esperienza di gioco può risultare ripetitiva. Tuttavia, ridurre quelle tre ore a una mera nota a piè di pagina in un contesto più ampio sminuisce l’importanza dell’evoluzione della serie. C’è un *fascino inespresso* nel comprendere perché questo capitolo sia detestato, e il suo posto all’interno dell’eredità dell’amato franchise di Capcom non può essere sopravvalutato.
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